domenica 1 marzo 2015

Quando (e perché) le tecniche di rilassamento da sole non bastano

Tutte le tecniche e gli stratagemmi che possiamo usare contro ansie e paure, non saranno mai veramente efficaci senza un ingrediente speciale e molto importante.

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Nei precedenti articoli ho descritto alcune di queste tecniche e stratagemmi, che riporto per comodità di ricerca qui sotto:

Ma qual è questo ingrediente così importante del quale è necessario tenere conto?

Lo Consapevolezza


In questo caso, per consapevolezza, non intendo quello che in psicologia è spiegato come una percezione e reazione cognitiva , ma proprio la condizione psicologica in cui ci troviamo: convinzioni, reazioni istintive, livello di adattamento ecc.

Prima di continuare, è bene chiarire subito che esiste un altro elemento funzionale alle tecniche di rilassamento (e non solo): la volontà di agire.

Funzionale perché senza una vera volontà da parte nostra nessuna tecnica può essere applicata in modo efficace e tanto meno risolutivo.

Detto ciò, torniamo un passo indietro e vediamo insieme in cosa consiste la funzione primaria dello stato di consapevolezza.

"In questo momento sono conscio di quello che sto facendo (o pensando)?"


Cito direttamente le parole di P.D. Ouspensky:
"Vedete, quando cominciamo a osservare in particolare le emozioni, troviamo che tutte le nostre funzioni sono accompagnate da un certo atteggiamento: diveniamo troppo assorbiti dalle cose, troppo persi nelle cose, specialmente quando compare anche il più piccolo elemento emotivo. Ciò è chiamato identificazione. Ci identifichiamo con le cose."

E in un altro passaggio:
"Così, oltre che con l'osservazione di noi stessi, cerchiamo di essere consci di noi stessi mantenendo la sensazione di io sono qui: nient'altro."

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Qui e ora


Chissà quante volte ti sarà capitato di non renderti conto del tempo trascorso. Succede a tutti. "Il tempo vola!" Non diciamo così quando ci divertiamo? Per la verità, pure quando siamo in ritardo...!

Ti faccio un altro esempio: hai un impegno, una consegna o un esame, e decidi che è ora di metterti sotto e tirarti su le maniche. MA...mille e una cosa si mettono di traverso e tocca recuperare negli ultimi giorni.

Non sorprenderti, perché, a dire il vero, siamo in tanti a chiamare gli ostacoli che si sono messi di traverso "mille e una cosa", quando magari il motivo del mostruoso ritardo è che abbiamo perso tempo su Facebook,Twitter o al telefono :-)

Con questo, dove voglio andare a parare? In realtà, non voglio andare da nessuna parte: io voglio stare nel presente.
Io adesso sto scrivendo questo articolo e tu adesso stai leggendo ciò che ho scritto. In questo momento, non c'è posto per altri pensieri. Tutto quello che serve è qui e ora (già sentita?).

La presenza mentale


Sono stati scritti migliaia di articoli sulla presenza mentale.

Qui m'importa solo focalizzare l'attenzione sull'aspetto positivo dell'essere consapevoli di se stessi per mezzo dell'osservazione e del riconoscimento delle nostre reazioni.

Esattamente: reazioni. Re-azioni intese come risposte, per lo più spontanee, rispetto alle circostanze e al momento in cui accadono.

Sono convinto che la chiave del nostro benessere mentale sia nelle nostre mani (o almeno buona parte di esso), anche se in questo caso sarebbe meglio dire nella nostra mente.


Il vantaggio


Se sei arrivato/a fin qui, dovresti averlo già capito: le tecniche di rilassamento sono come medicine spesso necessarie per liberarsi dalle energie negative prodotte da stati emotivi negativi, tra cui i più comuni sono l'ansia e la rabbia.

Ma esiste anche un'altra possibilità, cioè far ricorso ad una forma di prevenzione gratuita come strumento prezioso da usare in ogni momento e ovunque ci troviamo.



            Pensa a quelle volte in cui, di fronte ad una difficoltà, hai smesso di tormentarti                        chiedendoti se ce l'avresti fatta e ti sei concentrato/a invece sul da farsi punto e basta!





L'energia del presente è sempre a nostra disposizione. Basta ricordarcelo...ma questa è un'altra storia. Anzi un altro articolo.

Sei d'accordo?


Per te esiste un altro modo che può aiutare a risolvere queste problematiche? Hai qualche esperienza diretta in merito?

Lascia qui sotto un tuo commento.

9 commenti:

  1. Ti scopro oggi, il merito è di Grazia, post molto interessante che condivido, letto al volo e torno perché credo che abbiamo molte cose in comune, un abbraccio Gloria

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  2. Ciao, Gloria!
    Mi fa molto piacere e ne sono lusingato.
    Ho "conosciuto" Grazia di recente e ne sono molto felice, così come lo sono adesso con te. Ti aspetto a braccia aperte.

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  3. Quello della consapevolezza è un grande tema. Se non siamo centrati e presenti ci troviamo a essere vissuti, più che a vivere. Sto lavorando da un po' su questo aspetto grazie allo yoga, e devo dire che piano piano certi meccanismi diventano più chiari, e allora si può fare qualcosa per cambiarli. Non che sia facile! Del resto la vita serve a questo... ;)

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  4. Ciao Grazia!
    Sì, è una grande tema. Sfuggente, per certi versi. Lo Yoga è disciplina e meditazione allo stesso tempo, e come la Meditazione ha il potere di controllare all'unisono mente e corpo. No, non è facile. Richiede tempo e fiducia. Ma la ricompensa è quasi magica. "Essere vissuti, più che vivere" sono parole meravigliose perché dense di significato. È vero: la vita serve, a "crescere" :)

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  5. […] poche parole, osservare vuol dire rimanere nel presente con la conseguenza di riuscire a dare uno stop! al flusso di pensieri negativi che puntualmente […]

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  6. […] Come tutti gli stratagemmi, anche questo piccolo trucco popolare (dell’attendere contando prima di proferire parola) necessita di una condizione importante che aiuta a ricordarlo: la presenza mentale. […]

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